Voleva essere cremato. «Non voglio finire mangiato dai vermi», diceva. Desiderava, inoltre, che le sue ceneri venissero sparse nel mare di Sabaudia, a lui tanto caro. «Così rimarrò con voi per sempre, a stuzzicarvi», amava ripetere agli amici. Sopra la bara, rose rosse, orchidee bianche e i suoi fiori preferiti, i girasoli. E anche una maglia giallorossa con il numero 10 e il nome Alberto.