OMAGGIO DAGLI USA PER MARIA PEREGO
Per celebrare l’autrice televisiva, artista dell'animazione nonché creatrice del celebre personaggio di “Topo Gigio”, che si è spenta all’età di 95 anni, anche il New York Times le ha reso omaggio per aver portato il popolare pupazzo anche negli Stati Uniti dove ebbe grande successo con una delle trasmissioni più seguite di sempre, “Ed Sullivan Show”, andata in onda dal 1948 fino al 1971.
CIMITERO CATTOLICO PER FRANK NITTI
Mafioso italiano, boss di Chicago e vice e braccio destro di Al Capone negli anni ‘20 e ‘30 del Novecento, morì all’età di 57 anni togliendosi la vita e trovò sepoltura nel cimitero di Mount Carmel a Hillside (Illinois) con non poche polemiche relativamente al seppellimento di un suicida in un cimitero cattolico. “Non c’è vita senza la morte” è l’incisione posta sulla lapida.
HANK WILLIAMS VESTITO DI BIANCO
Cantautore statunitense, ritenuto uno dei più importanti musicisti del XX secolo, morì a capodanno del 1953. Al funerale parteciparono circa 25mila persone. Riposa all'Oakwood Cemetery di Montgomery, dove è stato sepolto con uno dei suoi completi da palcoscenico bianchi e una piccola bibbia bianca nelle mani. Sulla lapide, l’incisione: “Non uscirò mai vivo da questo mondo”.
L’INCISIONE DI GIOVANNI KEPLERO
“Misuravo i cieli, ora misuro le ombre della Terra. Sebbene la mia mente fosse legata al cielo, l’ombra del mio corpo giace qui” è l’epitaffio scritto dallo stesso astronomo (1571-1630) che si può ancora leggere sulla sua lapide presso il cimitero di San Pietro, fuori dalle mura della città di Ratisbona poiché all’epoca non si dava sepoltura ai luterani. Furono celebrati funerali solenni.
FABRIZIO PIROVANO SALUTATO IN PISTA
Per l’ultimo saluto al cinque volte campione italiano e due volte vicecampione del mondo nella Superbike, è stata preferita una cerimonia commemorativa nell’autodromo di Monza dove è stata organizzata sia la camera ardente all’interno del box 10, sia la celebrazione della funzione che ha avuto luogo in pista, esattamente sotto il podio, proprio come avrebbe voluto il pilota motociclistico.
DUE RITI PER MICHELANGELO BUONARROTI
Il 12 marzo 1564 ebbe luogo un primo funerale, due giorni dopo quello ben più prestigioso patrocinato dalla casata ducale, che passò alla storia per la sua meticolosa organizzazione e l’interesse delle più importanti personalità fiorentine del tempo. L’inumazione avvenne a Santa Croce, nel monumentale sepolcro allestito appositamente dal pittore, nonché architetto, Giorgio Vasari.
APPLAUSI PER FRANCO ZEFFIRELLI
Un lungo applauso ha accolto l'arrivo del feretro in piazza del Duomo a Firenze per l'ultimo saluto al Maestro. Presenti, tra gli altri, Gianni Letta, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. La sepoltura del regista ha avuto luogo in forma tradizionale nella tomba di famiglia del cimitero delle Porte Sante, a San Miniato al Monte a Firenze.
LE VOLONTÀ DI EDITH GONZÀLES
L’amatissima star delle telenovelas messicane aveva lasciato precise istruzioni su cosa avrebbero dovuto fare una volta che lei fosse stata dichiarata cerebralmente morta: desiderava “essere lasciata andare” ed essere quindi scollegata dai macchinari che la tenevano in vita. Il tributo per renderle l’ultimo saluto è stato caratterizzato da canzoni a lei care come “Si se dejar” e “Cielo Rojo”.
UN VALZER PER INGE FELTRINELLI
Dopo la camera ardente allestita a palazzo Marino (Milano) che ha preceduto i funerali privati, con lo scopo di celebrare la vitalità dell’editrice, scomparsa il 20 settembre 2018 a 87 anni, è stato organizzato un momento di danza in tutte le librerie italiane del gruppo Feltrinelli, dove cittadini e passanti hanno potuto ballare sulle note del “Valzer brillante” de “Il gattopardo”.
LE CENERI DI FRIDA IN UN’ANFORA
Per l’ultimo saluto alla pittrice messicana, fu organizzato un funerale in forma pubblica così da renderle omaggio con un grande evento popolare. Dopo la cremazione le sue ceneri furono introdotte all’interno di un’anfora precolombiana custodita nella Casa Azul, il museo “Frida Kahlo”, situato nel centro di Coyoacán, un sobborgo di Città del Messico e aperto al pubblico il 30 luglio 1958.